Don Tarcisio – Vin Santo del Chianti Classico

28.00
VIN SANTO, il vino dolce e amabile della tradizione toscana, il vino per la SS Messa. Prodotto con uve di Trebbiano e Malvasia bianca con metodo ancestrale. Messo nei caratelli nel mese di Dicembre a riposare per almeno 5 anni per affinare quel piacevole sapore di frutta secca, miele e sentori balsamici, che lo rendono perfetto per accompagnare piatti di formaggi stagionati, patè di fegato o come da tradizione a fine pasto, per bagnare i nostri cantucci di Prato. Ottimo con il gelato.
Note

Denominazione: Vin Santo del Chianti Classico
Vitigni: Trebbiano e Malvasia bianca
Zona di produzione: Chianti Classico
Vendemmia: A mano con scelta dei grappoli
Appassimento uve: Appassimento dei grappoli naturale
Maturazione e affinamento: 36 mesi in caratelli di rovere
Temperatura di servizio : 8°- 12° C

Origine del nome

“Vin Santo” vino per la SS Messa. Questo è quanto riportava l’etichetta sulla bottiglia di quando ero bambino. Al tempo freguentavo l’oratorio dei salesiani del mio paese, e la domenica, a turno, facevo il Chierichetto insieme ai miei amici, e tra i compiti assegnati c’era la gestione delle ampolle per il rito dell’Eucarestia con il vin Santo e con l’acqua.
Il nostro “caro amico Prete”, Don Tarcisio, un salesiano di origine contadine toscane, apprezzava molto il vino e in particolare il Vin Santo, tanto da suscitare in noi ragazzi quella curiosità di assaggiare “un pò troppo spesso” questo intoccabile sacro vino, direttamente dalle ampolle che preparava personalmente Don Tarcisio prima dell’inizio della Santa Messa.
Urla e qualche calcio benevolo nel sedere a chi veniva beccato e allora per non farsene accorgere allungavamo con l’acqua la parte di Vin Santo bevuta.
Don Tarcisio da buon bevitore e toscanaccio verace se ne accorgeva sempre, ma durante la celebrazione della SS Messa non poteva far altro che lanciare qualche sguardo fulmineo, segno per noi di evitare il passaggio dalla sacrestia alla fine della celebrazione.
Qui ho scoperto e bevuto per la prima volta questo grande vino da dessert, che da tradizione si accompagna ai Cantucci di Prato alla fine del pasto domenicale. Tutte le volte che l’assaggio, e non solo la Domenica, i pensieri mi riportano indietro nel tempo che fù di Don Tarcisio, dei pranzi in famiglia, nelle feste, nel continuo ricordo di quei sapori e di quei momenti che la mia mente ha ancora freschi.